Pavol Dobsinsky
Il vecchio Bucky e il lupo
Questa storia (tratta e adattata dalla raccolta di Pavol Dobšinský) parla di un cane coraggioso e ci insegna che la saggezza può vincere sulla forza e che l’onestà e la lealtà pagano sempre.
C’era una volta
Mentre il padre era via, la madre confezionava abiti per le persone ricche. Era un’eccellente sarta, ma siccome non potevano permettersi di comprare una macchina da cucire, doveva cucire a mano. Le sue dita erano tutte punzecchiate perché spesso cuciva di notte, alla luce di una debole lampada: quando non riusciva a vedere bene con quella luce tremolante, l’ago scivolava e le pungeva
Hansel e Gretel aiutavano i loro genitori in tutto. Hansel riparava con cura le vecchie pentole di casa rattoppando i buchi che si formavano, perché non avevano soldi per comprarne di nuove. Sognava di visitare tutte le
Un giorno il padre si ammalò in modo grave. Dopo una settimana, non riusciva ancora ad alzarsi dal letto. Ben presto cominciò a mancare la legna da ardere e in casa fece subito freddo. La famiglia non poteva nemmeno cucinare. Hansel non sopportava di vedere i suoi genitori così preoccupati, ma non sapeva come aiutarli.
Una mattina
Gretel non esitò e prontamente disse: “Se Hansel va, andrò con lui. Insieme saremo più sicuri e io potrò raccogliere bacche e funghi del bosco, che poi potremo essiccare e mangiare durante l'inverno!”.
Dopo una lunga discussione, i genitori acconsentirono a lasciarli andare nella foresta.
“Non preoccuparti, mamma, torneremo a casa prima del tramonto”, assicurò Hansel alla madre preoccupata, mentre l’abbracciava per salutarla. E così i fratelli si incamminarono verso la foresta. L’allegro frinire dei grilli tra
“Hanseeel, Hanseeel!” gridò.
Hansel sentì che Gretel lo chiamava
“Hansel? Hansel!”. Il ragazzo riusciva ancora a sentire le grida disperate che provenivano da chissà dove nelle profondità della foresta.
La sua ricerca disperata continuò a lungo senza risultati. La pioggia era finalmente cessata, ma il sole era ormai sparito e, al suo posto, brillava solo la pallida luce della luna piena. Quando trovò Gretel, il cielo era completamente
A un certo punto, notarono una luce che lampeggiava in lontananza. Sembrava proprio la piccola lampada che avevano in cucina,
Una dolce vecchina uscì e disse: “Miei cari bambini, perché non entrate a riposare un poco? Sembrate stanchi e smarriti”.
“Grazie, gentile signora, ma non possiamo”, rispose Hansel. “Mamma e papà devono essere molto preoccupati per noi, quindi dobbiamo tornare di corsa a casa”.
“Nel cuore della notte? Non dire sciocchezze! Rimarrete qui stanotte e potrete ripartire domattina”. La vecchietta sorrise e fece loro cenno di entrare in casa.
Hansel e Gretel erano stanchi morti, quindi non poterono fare altro che accettare di seguire la vecchia signora nella sua casetta. Non appena si furono sdraiati a letto, si addormentarono profondamente.
Il mattino dopo, però, al risveglio, Hansel si guardò intorno e scoprì con sorpresa di non essere più in un letto, ma rinchiuso in una cella! Attraverso un piccolo foro, poteva vedere Gretel che faceva le pulizie. La dolce vecchina, dopotutto, non era poi così dolce: era in realtà una vecchia strega
Gretel si avvicinò silenziosamente alla cella e sussurrò: “Hansel, è anche peggio di quello che puoi immaginare! Ho sentito la strega borbottare tra sé e sé che vuole farti ingrassare a puntino e poi buttarti nel forno, arrostirti e mangiarti. Mentre io dovrei servirla e fare tutto ciò che mi ordina”.
Hansel cercò di scuotere la porta
“Devo andare”, sussurrò Gretel attraverso la cella. “Ma la strega tornerà da te e ti chiederà di tirare fuori un dito, per vedere se sei ingrassato abbastanza. Allora tu tira fuori quest’osso che ti ho portato”.
In effetti, successe esattamente così. Dopo poco, la strega si avvicinò alla cella e chiese ad Hansel di far spuntare fuori un dito. Hansel tese l’esile ossicino. La strega gli diede un pizzico, scosse la testa e ordinò a Gretel di portargli altri dolci. Per settimane e settimane, Hansel mangiò in abbondanza, ma mostrò alla strega solo l’ossicino che gli aveva dato sua sorella. La strega non se ne accorse perché la cella si trovava in una stanza buia e quindi non si rese mai conto che Hansel la stava
Un giorno, però, la strega perse la pazienza e ordinò a Gretel di accendere un grande fuoco nel forno.
Gretel intuì subito cosa stava per succedere, così si precipitò immediatamente dal fratello.
“Oh, Hansel, la situazione è davvero molto grave!”, sussurrò. “La strega vuole arrostirti per mangiarti stasera!”.
“Non aver paura, Gretel. Mi inventerò qualcosa”, le rispose Hansel.
Quando il forno fu ben caldo, la strega entrò nella stanza e aprì la cella
“Ciao, Hansel caro. Perché non vieni con me, così ti faccio vedere una cosa?”, disse dolcemente.
Hansel obbedì e sgattaiolò fuori. C’era già un fuoco scoppiettante
“Hansel, tesoro mio, perché non sali nel forno per metterci un altro po’ di legna, così riscaldiamo un pochetto la stanza?”, chiese sorniona.
Hansel finse di provare più volte ad arrampicarsi fino allo sportello del forno, ma ogni volta scivolava e cadeva giù, di proposito.
“Non ci riesco”, disse alla strega. “Puoi mostrarmi come ci si arrampica fin lassù?”.
La strega brontolò qualcosa tra sé, prese un ceppo, si arrampicò fino allo sportello e poi, proprio mentre stava per gettarlo nel fuoco, Hansel e Gretel la spinsero dentro il forno.
Il forno si chiuse con un gran
I bambini, felici, si misero a festeggiare saltellando sul vecchio pavimento di legno. All’improvviso, Hansel ruppe una vecchia tavola e la sua gamba vi si incastrò.
“Aspetta, ti tiro fuori io”, disse Gretel, e si mise a tirare la gamba di Hansel più forte che poteva.
Quando riuscirono a liberare la gamba, notarono un vano nascosto sotto il
“Il vecchio gufo saggio saprà sicuramente dove si trova la nostra casa”, pensarono i bambini. E avevano ragione. Dopo un po’ ad Hansel la foresta parve familiare. Poi videro la loro casa e corsero a raggiungerla il più velocemente possibile. Abbracciarono i loro genitori più e
“Mamma, potresti portare un catino dalla cucina?”. Chiese Hansel.
La madre non capiva perché mai Hansel avesse bisogno di un catino vuoto. Comunque andò in cucina, prese un catino e lo posò sul tavolo. I bambini si avvicinarono al tavolo, sorridendo, e versarono nel catino tutto
La mamma e il papà erano scioccati, ma dopo che Hansel e Gretel ebbero raccontato tutta la storia ai loro genitori, si resero conto che la loro famiglia era stata estremamente fortunata. Hansel e Gretel si erano